en
Stagione 2023/24
La compagnia
MUTEF
Newsletter News Archivio Contatti

Omaggio a Debussy - Prélude à l'après-midi d'un faune, Children’s Corner, Boite a Jou Joux

Dal 16 al 16 lug 2012

Dove e quando




Biglietti

Info e prenotazioni


02 89 531 301
02 89 531 301

Prenota online


Acquista online

Presentazione

OMAGGIO A DEBUSSY / TRITTICO PER DEBUSSY

- Prélude à l'après-midi d'un faune (1894)
- Children’s Corner (1907)
- Boite a Jou Joux (1913)

Il primo incontro della Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli con la musica di Debussy avvenne nel 1916 quando, su invito del Duca Guido Visconte di Modrone, assiduo spettatore con la famiglia degli spettacoli marionettistici al Teatro Gerolamo di Piazza Beccaria, i Colla rappresentarono a Palazzo Visconti in Milano “La boite a Joujoux”. Al pianoforte si esibiva lo stesso padrone di casa, Accademico d’Italia.
Nel gennaio 1923 in una serata di beneficenza lo spettacolo fu replicato al Teatro dei Martinitt in corso di Porta Vittoria a Milano.
Che il “balletto” interessasse il Teatro di animazione è dimostrato dal fatto che nel 1937 Maria Signorelli ripropone lo spettacolo con i burattini e negli anni ’50 è la volta di Vittorio Podrecca che, con i suoi “Piccoli”, ne realizza l’esecuzione nella versione con orchestra abbozzata dallo stesso autore nel 1917 ma totalmente completata da André Caplet dopo la morte di Debussy.
E’, quindi, il nostro, un ritorno alle origini che soddisfa, per altro, l’intenzione dell’autore: quella di comporre un’opera per marionette.
L’occasione di avere in repertorio uno spettacolo nuovo con musiche di un autore così particolare e così complesso come Debussy è parsa davvero unica e assolutamente allineata con la ricerca condotta in passato sulla storia del balletto nel teatro della marionette:ecco che accanto alle composizioni di Vigano (Le Vestali), a quelle del binomio Manzotti e Marenco (“Ballo Excelsior”), a quelle di Rimskij-Korsakov (“Shéhérazade”) e di Strawinsky (“Pétruschka” e “Il bacio della fata”) viene ora presentato il “Trittico per Debussy”, ossia “L’après-midi d’un faune”, “Children’s corner” e “La boîte à joujoux”.
La musica di Debussy, al suo apparire divise la critica in fazioni opposte: chi diceva trattarsi delle più primitive e delle più sottili sonorità… Nessuno fu mai più capace di ascoltare la voce della natura, di discernerne le vaste armonie, confusi rumori per il resto dei mortali… E’ una musica che manca di forme, di melodia: essa è fluttuante come i riflessi sull’acqua di immagini agitate dal vento… Questa musica non possiede né armonia, né melodia, né tonalità, né ritmo.
Figlia di un’epoca dove sia la vita sociale che politica come il mondo dell’arte indicavano chiaramente che tutto doveva essere messo in discussione, la musica di Debussy non poteva che ricevere una tale accoglienza.
Quello che è risultato interessante, pensando alla realizzazione di questo spettacolo, sono state alcune notizie raccolte nell’accostarsi alla musica dell’autore, al mondo artistico in cui viveva, alla sua vita e alle esecuzioni dei suoi componimenti musicali; in particolare la volontà dall’autore che pensava a “La boîte à joujoux” come un balletto per marionette prima di immaginarlo come un balletto per bambini da eseguirsi con bambini come interpreti.
Al di là del discorso legato al concetto di metafora che l’attore-marionetta porta con sé, il soggetto propone numerosi spunti per ritrovare nel mondo marionettistico le radici di quello che fu, per eccellenza, il teatro dell’illusione e della meccanicità in epoca barocca, elementi che andranno a sottolineare l’eterna lotta del “bene” e del “male” sino al raggiungimento della felicità dei protagonisti. E’ stato di conseguenza facile ed immediato pensare al mondo dell’onirico come spunto per la realizzazione di “Children’s Corner” composto nel 1907, dove alla piccola Chou-Chou addormentata in sonno profondo appariranno, evocati dal sogno, i compagni di ogni giorno: i suoi giocattoli idealmente umanizzati.
All’apparire de “L’après-midi d’un faune” nell’edizione coreografica interpretata da Nijinski al Théâtre du Chatelet di Parigi nella stagione 1912, oltre a riscontrare come l’artista avesse abbandonato lo stile classico per avvicinarsi a quello della danza moderna o danza di espressione che richiamava quella interpretata da Isadora Duncan, fu notata “l’angolosità” delle movenze e la “meccanicità” del corpo. Caratteristiche che coincidono con la gestualità degli attori di legno nel ricostruire il mondo evocato dai poeti latini come Lucrezio nel “De rerum natura”, o come Virgilio nelle sue “Bucoliche” e come Ovidio nelle sue “Metamorfosi”, autori non certo ignorati dal mondo del Parnaso vagheggiato poeticamente e artisticamente nell’ambito culturale dell’autore.
Sulle note de “L'après-midi d'un faune”, le marionette si faranno interpreti del mondo della classicità e della mitologia quasi a evocare Narcisso, Dafne e Cloe suggerendo allo spettatore ciò che di metafisico e di simbolico appare al di là della loro gestualità enfatica e, pur sempre, meccanica.
leggi tutto

Locandina

musica

Claude Debussy

scrittura drammaturgica

Eugenio Monti Colla

scene e luci

Franco Citterio

costumi

Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco

realizzati dalla Sartoria della Associazione Grupporiani

i marionettisti

Eugenio Monti Colla, Elisabetta Cecconato, Franco Citterio, Mariagrazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Sheila Perego, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette

Esecuzione dal vivo per pianoforte a quattro mani

Luca Ciammarughi, Danilo Lorenzini

direzione tecnica

Direzione tecnica di Tiziano Marcolegio

regia

Eugenio Monti Colla

produzione

ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI

Comune di Milano – Teatro convenzionato