Dove e quando
Biglietti
Presentazione
Aristide nacque come parodia del dramma Temistocle di Pietro Metastasio, “luogo” teatrale in cui vivono grandi passioni e nobili sentimenti. Ma la vena teatrale supera qualunque intento originario: basta infatti che le figure dei servi prendano vita e immediatamente i versi poetici scandiscono temi e ritmi da opera buffa, da duetto comico, da dialogo brillante. Alla ricchezza del “teatro” insito nell’opera, le marionette hanno aggiunto non solo quel tanto di canzonatorio che il loro linguaggio teatrale offre ma, soprattutto, il gusto parodistico nel delineare visivamente i personaggi; così l’eroe greco è figura allampanata e ciondolante assolutamente riconoscibile sotto qualsiasi travestimento, la sposa fedele e virtuosa ripete la giunonica presenza come ridicolo e tondeggiante personaggio. Ai due servi non resta che presentarsi nelle vesti di un buffo Arlecchino e di una maliziosa Colombina: il gioco si fa così chiara mediazione di spettacolo a cui i personaggi di legno non possono sottrarsi.Se in Aristide la satira era rivolta ai personaggi di una certa classicità che il teatro ufficiale aveva consacrato, ne Il mondo alla roversa la graffiante ironia è rivolta a un’intera società alla moda del tempo. Le marionette, docili strumenti del gioco teatrale, rinunciano ai luoghi di fantasia descritti dalle didascalie e, a sottolineare vigorosamente l’intento di Goldoni, ambientano l’azione a Venezia, in quella Venezia così adorata e così rimproverata o consigliata dall’autore. Sono i luoghi della Serenissima, quelli fra “cielo e mare” o quelli di compiacenti e ovattate sale dorate, a fare da sfondo alla rivoluzione operata dalle donne per ottenere il potere e dominare il “sesso forte”. Ma sarà il gioco dell’amore che si sostituisce al “cicisbeismo” a debellare le eroine e a ristabilire l’ordine, con felici unioni, ovviamente, e con saggi ammaestramenti dispensati dall’onesto Ferramonte, colui che osserva, che consiglia, che loda o ammonisce (è Goldoni stesso? o è l’uomo illuminato che cancella ogni disordine sociale per ripristinare un ordine naturale?) e che riconduce all’amorosa obbedienza le donne ribelli. Gioco filosofico e teatrale al contempo a cui i personaggi di legno non possono sottrarsi. Così il gioco si fa sarabanda scatenata di soluzioni visive e gestuali che ripetono il rito magico del teatro marionettistico.
Note sulla musica
La ricomposizione del tessuto musicale delle due opere ha riguardato soltanto una parte delle scene mantenute dalla presente rappresentazione, senza estendersi ovviamente alla completezza dei testi. La ricreazione è stata condotta secondo criteri filologici rigorosi, per ottenere una “versione marionettistica” dei libretti goldoniani su musica di Vivaldi e Salieri.
Locandina
ARISTIDEdramma eroicomico di Calindo Grolo (Carlo Goldoni)
su musica di Antonio Vivaldi
ricostruzione musicale Danilo Lorenzini e Antonio Eros Negri
IL MONDO ALLA ROVERSA
o sia le donne che comandano
dramma Bernesco di Carlo Goldoni su musica di Antonio Salieri
rielaborazione musicale Danilo Lorenzini
scene e luci
Franco Citterio
i marionettisti
Carlo III Colla, Eugenio Monti Colla, Franco Citterio, Mariagrazia Citterio, Piero Corbella, Debora Coviello, Cecilia Di Marco, Egon Gorghetto, Mariapia Lanino, Tiziano Marcolegio, Sheila Perego, Giampiero Schiavi, Giovanni Schiavolin
voci recitanti
Marco Balbi, Antonella Bracco, Roberto Carusi, Fabio Mazzari, Lisa Mazzotti, Milvia Marigliano, Gianni Quillico, Franco Sangermano
i cantanti
Paola Antonucci, Lucetta Bizzi, Marilena Laurenza, Lucia Sciannimanico, Paola Romanò, Domenico Colaianni
direttore
Danilo Lorenzini
maestro collaboratore
Giuseppe Azzarelli
direzione all'allestimento
Carlo III Colla
direzione tecnica
Tiziano Marcolegio
regia
Eugenio Monti Colla
produzione
ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI - MILANO
Comune di Milano - Teatro Convenzionato