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Il Girello

Dal 18 al 19 mar 2017

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Presentazione

Il Girello, messo in musica dal pistoiese Jacopo Melani, è stato uno dei titoli più rappresentati in Italia nella seconda metà del '600.
Si tratta di una vera e propria parodia del potere, dove i vari registri del dramma e della commedia dell'arte si mescolano attraverso travestimenti e magie.
Girello il protagonista eponimo dell'Opera è un povero giardiniere esposto a varie forme di vessazione dai personaggi nobili presso cui è a servizio (Filone e Ormondo). Grazie a uno stratagemma magico riesce a rovesciare la sua situazione vestendo improvvisamente i panni regali e trovandosi nella possibilità di impartire ordini e di imprigionare chi prima lo bastonava e disonorava la moglie (Pasquella)
La storia si dipana fra colpi di scena e vere e proprie situazioni da commedia dell'arte, grazie anche alla forte caratterizzazione di alcuni personaggi come Tartaglia, il balbuziente guardiano delle prigioni reali.
Gli intrecci amorosi delle due coppie Mustafà/Doralba Odoardo/Erminda si contrappongono alle scene drammaturgicamente d'azione, in una alternanza di registri sapientemente mescolati da Acciaiuoli e magistralmente musicati da Melani.
Fra il 1668 ed il 1696 Il Girello, con variazioni ed adattamenti del libretto (ed in parte della musica), fu messo in scena a Roma, Macerata, Napoli, Bologna, Firenze, Lucca, Milano, Ferrara, Reggio e Venezia.
In occasione di Pistoia Capitale della Cultura 2017, l’allestimento con Marionette della Compagnia Carlo Colla & Figli riprende una versione documentata fatta a Venezia per il carnevale del 1682 (e probabilmente a Roma)
L’allestimento vuole far luce su uno dei musicisti più importanti della seconda metà del seicento che, insieme ai fratelli Atto e Alessandro, è responsabile di un importantissimo lascito, fondamentale per storia del melodramma italiano.

L’idea portante per la messa in scena è nata ragionando sul momento storico in cui l’opera è stata scritta, sul suo tessuto drammaturgico e sui personaggi, uno dei quali è stato la chiave di volta per costruire il “visivo”. La presenza della “maschera” di Tartaglia ha aperto la strada ad identificare le funzioni teatrali dei protagonisti della vicenda. Le “maschere” della Commedia dell’Arte sono divenute il punto di riferimento per trasportare sulla scena Girello, Pasquella, Ormondo e Filone, anticipando, così, quello che diventerà in seguito il Teatro di Carlo Gozzi. Intorno a loro si muove il mondo aulico d’epoca barocca che travalica la vicenda e l’ambientazione. Di sapore classico, invece, è stata la scelta degli ambienti tali da suggerire la città di Tebe indicata nell’opera in una visione assolutamente legata alla veridicità e al fasto delle scenografie dell’epoca.
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Locandina

dramma burlesco per musica di Jacopo Melani

prologo di Alessandro Stradella, libretto di Filippo Acciaiuoli

scene

Scene del repertorio storico della Compagnia

costumi

Eugenio Monti Colla

i marionettisti

Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo Decio,

Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette

luci

Franco Citterio

direzione tecnica

Tiziano Marcolegio

regia

Eugenio Monti Colla

produzione

ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI - MILANO

Comune di Milano - Teatro Convenzionato