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Biglietti
Presentazione
Il poema epico cavalleresco ha sempre trovato un posto particolare nel repertorio del teatro marionettistico, basti pensare alla tradizione dei pupi siciliani ancora oggi interprete dei grandi cicli eroici. In particolare le avventure del Guerrino ben si sposano con lo spirito ed il gusto dello spettacolo marionettistico grazie, ad esempio, alla polivalenza degli ambienti in cui si svolge l'azione che permette una grande spettacolarità.Le vicende del protagonista hanno come sfondo, per primo, il mondo orientale, poi l'India, i sacri Alberi del Sole, la misteriosa dimora della Fata Alcina, il campo di battaglia presso le mura di Durazzo: un'alternanza di luoghi magici e di luoghi geografici, di personaggi mitici (i giganti, il leone, i maghi) e storici (l'imperatore, il Papa), una cornice dunque allo svolgimento dell'azione cavalleresca in cui si mescolano costantemente l'aspetto realistico (la ricerca delle proprie origini) e l'aspetto magico e leggendario. Un patrimonio davvero eccezionale se si pensa a quali spunti marionettistici e a quali invenzioni tecniche e scenografiche una tale situazione teatrale può portare.
Ma il Guerrin Meschino è interessante anche se si fa più preciso riferimento alla storia del teatro e della letteratura. Qui l'intervento marionettistico sul teatro è molto chiaro: l'inserimento della maschera (Gerolamo, scudiero di Guerrino) accostata all'eroe favorisce il sottile gioco teatrale fra eroe e antieroe; la mescolanza inevitabile fra linguaggio dotto e linguaggio popolare, l'accostamento fra tradizione eroica e tradizione piccolo borghese tipica del teatro delle marionette. Questa nuova versione datata 1978 (nel repertorio della Compagnia esiste una riduzione teatrale delle avventure di Guerrino del 1835) evidenzia il fatto che il poema omonimo di Andrea da Barberino si pone a cavallo fra l'epicità dell'alto medioevo e la nuova concezione dell'Uomo che si va affermando per sboccare nella concezione del poema dantesco. L'onore, le avventure cavalleresche, il coraggio, l'origine da nobile prosapia, sono sì temi cavallereschi, ma qui è soprattutto la tematica dell'identità che fa soffrire l'uomo, è la ricerca delle radici che costituiscono la tradizione di ogni essere umano ad avviare e ad accompagnare l'azione scenica.
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Locandina
poema epico cavalleresco di Eugenio Monti Collaispirato al romanzo epico omonimo di Andrea da Barberino
musica
G. Verdi, G. Meyerbeer e L. Mancinelli
scene
Achille Lualdi e Franco Citterio
costumi
Eugenio Monti Colla, realizzati dalla Sartoria della Compagnia
voci recitanti
Antonella Bracco, Roberto Carusi, Carla Colla, Piero Corbella, Agostino De Berti, Ombretta Franzini, Enzo Oddone, Gianni Quillico, Ernesto Rossi, Gianni Rubens
i marionettisti
Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette
direzione dell'allestimento
Carlo III Colla
direzione tecnica
Tiziano Marcolegio
regia
Eugenio Monti Colla
produzione
ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI - Milano
Comune di Milano - Teatro Convenzionato