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La lampada di Aladino

Dal 27 dic 2018 al 06 gen 2019

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02 89 531 301
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Presentazione

"La lampada di Aladino", scritto nell'estate del 1990 e proposto dalle marionette della Compagnia Carlo Colla e Figli al Festival dei Due Mondi di Spoleto 1994 in prima assoluta, viene riproposto anche in questa stagione, visto il grande successo di critica e di pubblico ottenuto nel tempo. Nello spettacolo confluiscono tutti gli elementi che costituiscono la sapienza di un'arte antichissima che, attraverso la ricchezza delle scenografie, della costumistica, degli accorgimenti scenotecnici, delle macchinerie teatrali, della illuminotecnica e di un’attenta drammaturgia che celebra la metafora dell’attore-marionetta, propone il gioco del teatro in tutta la sua completezza restituendo, nel contempo, allo spettacolo marionettistico la dignità consacratagli dalla storia del teatro durante tutto il 19° secolo e nel primo cinquantennio del 20° secolo.

Il testo a cura di Eugenio Monti Colla, Direttore Artistico della Compagnia Carlo Colla e Figli, che ne ha curato anche la regia, con musiche originali di Danilo Lorenzini, compositore, pianista e docente di composizione presso il Conservatorio G. Verdi di Milano, propone una riduzione della celebre fiaba tratta da "Le mille e una notte" cogliendo gli aspetti simbolici della fiaba orientale attraverso i singoli personaggi e le situazioni, secondo la cifra drammaturgica cara al Teatro marionettistico di tradizione in cui si alternano parti recitate a parti mimate, cantate e danzate. Sulla scena, distribuiti in 14 quadri, si muovono circa duecento personaggi fra protagonisti, comprimari e comparse, creature del mondo reale e di quello fantastico, con il fasto che caratterizza il repertorio della Carlo Colla e Figli, animati dai 12 componenti della Compagnia.

La fiaba di "Aladino e la lampada meravigliosa" è, senza alcun dubbio, il racconto più discusso dell'intera raccolta di "Le mille e una notte" per le sue fonti e per la sua originalità, ma è anche il più perfetto e il più completo per i significati e le simbologie che contiene. Si tratta dell'unico testo, insieme a quello che vede protagonista Alì Baba, in cui il personaggio di primo piano trova la realizzazione di sé e del proprio destino di uomo, non che di eroe, nelle cupe viscere della terra, proprio là dove l'immaginifico scientifico e letterario ha generato le diverse formule e cabale dell'alchimia legate alla ricerca della pietra filosofale. E' la storia di un cammino, dalla spensierata giovane età a quella più adulta, di un percorso iniziatico verso la vita che l'anima compie per conseguire il raggiungimento della completezza, che non è soltanto felicità ma, soprattutto, armonia di forze arcane. Il giovane Aladino, il protagonista, è l'iniziato alla vita e alla ricerca del proprio destino attraverso le privazioni e le dure prove che la vita, quella reale, quella spirituale e quella magica, gli impone nel cammino verso la realizzazione di sé.
La Cina, pretesto ambientale dai sinuosi e bizzarri contorni e l'Africa selvaggia tratteggiata da cromatismi intensi, propongono la seduzione dell'immaginario entro cui si snodano le tematiche amorose e avventurose del percorso fiabesco sottolineandone emblematicamente i momenti rilevanti.

Ad esse fanno da sfondo boscaglie oscure, spelonche misteriose, grotte fantastiche, regge sontuose e palazzi incantati.
Il mondo delle marionette, permeato da sempre di valenza metafisica, ricco di suggestioni capaci di costruire con ingenuità e magia i luoghi dell'incanto, nella commistione di rito e festa, è approdato ad "Aladino" sulla scia della poeticità che le strutture morfologiche di questa fiaba presentano, con la certezza che il linguaggio del teatro popolare ancora non contaminato dalla scaltrezza e dal facile approccio di linguaggi visivi di recente attualità, ormai al vertice per sapienza tecnologica, unito alla nitida scansione del narrare possano riconsegnare il messaggio fabulistico alla sua originaria dimensione di rappresentazione poetica.
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Locandina

Fiaba in un prologo, due tempi e 14 quadri di Eugenio Monti Colla

musica

Danilo Lorenzini

scene

Achille Lualdi e Franco Citterio

costumi

Eugenio Monti Colla

i marionettisti

Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette

voci recitanti

Loredana Alfieri, Marco Balbi, Roberto Carusi, Fabio Mazzari, Lisa Mazzotti, Gianni Quillico, Franco Sangermano

registrazione musicale

Ensemble “Guido d’Arezzo”

Sonia Turchetta (mezzo soprano)

Luca Garro (pianoforte)

Danilo Lorenzini (direttore)

direzione tecnica

Tiziano Marcolegio

luci

Franco Citterio

tegia

Eugenio Monti Colla