Presentazione

Nella storia del Teatro di Animazione il castello di Esterazy con il suo teatro da salotto, le sue marionette e gli spettacoli che vi si rappresentavano, sono uno straordinario momento culturale. Ciò è dovuto in gran parte anche all’autore delle musiche: Franz Joseph Haydn.
“Filemone e Bauci” è l’unica operina che si è salvata dall’incendio che distrusse il castello.
E’ il gusto dell’età barocca ad esaltare lo spettacolo dove le marionette recitano, cantano e ballano. Le piccole creature hanno conquistato la società aristocratica del tempo come le elaborate acconciature, gli abiti sontuosi, i nei, le ciprie ed i merletti. E “bambocciate” vengono chiamati con gusto frivolo gli spettacoli interpretati dagli attori di legno. Ma l’opera di Haydn, a differenza delle tematiche affrontate dagli autori coevi, non tratta argomenti legati al mondo dell’Arcadia; la scelta, rivolta al mondo della classicità, cade sulle “Metamorfosi” di Ovidio. Pare strano che proprio dal mondo dell’aristocrazia l’intenzione drammaturgia si sposti dai grandi eroi e dalle divinità, al mondo dei miseri, ai loro dolori, alle loro miserie, ma, soprattutto, al loro amore per gli altri uomini. E da loro le Divinità Celesti apprenderanno cosa siano la pietà, la compassione e l’amore per il prossimo.
Le marionette della “Carlo Colla e Figli” nell’affrontare la messa in scena dello spettacolo hanno, prima di tutto, voluto celebrare i grandi momenti di intimità riservati ai due vecchi pastori Filemone e Bauci e al loro figlio Arete e alla sua sposa Narcissa. Ma nel contempo hanno voluto presentare sulla scena quegli elementi teatrali del mondo barocco che sono stati punti fermi per la storia di quel teatro e di quello futuro: le macchinerie sceniche. Così il mondo dell’Olimpo, il temporale, le urne cinerarie che restituiscono i figli all’infelice coppia di vecchi pastori, l’ascesa al Cielo del Padre degli Dei ed il trionfo finale offrono alle marionette e ai loro animatori la possibilità di creare momenti ricchi di grande suggestione.
Eugenio Monti Colla