Dove e quando
Biglietti
Presentazione
Le marionette della Carlo Colla & Figli, attive da tempo all’ombra dei grandi Teatri Lirici, prima a Parma, quando agli inizi del Novecento furono stabili per cinque anni al Teatro San Giovanni e poi a Milano con l’attività di oltre cinquant’anni al Teatro Gerolamo di piazza Beccaria, dal 1906 a 1957, hanno da sempre rappresentato sulle piccole tavole dei loro palcoscenici, le tematiche derivanti dal grande repertorio lirico Ottocentesco ed in particolar modo quello verdiano.È così che nei libri mastri compaiono titolazioni quali “Aida”, “Attila”, “Nabucco”, “Macbeth”, “La forza del destino”, “La battaglia di Legnano”, ma anche “Crispino e la Comare”, “Roberto il Diavolo” o “Il matrimonio segreto” ed ancora “Mefistofele” o “Guarany”.
Inizialmente la funzione della marionetta era quella di restituire al pubblico esclusivamente le storie narrate dai libretti d’opera, ma con il trascorrere del tempo i piccoli attori di legno si sono calati nei panni dei personaggi interpretando anche musicalmente le opere affrontate.
Da alcuni decenni il repertorio lirico si è ampliato a compositori come De Falla con “El Retablo de Maese Perdo”, Satie con “Genoveffa di Brabante”, Mozart con “Il sogno di Scipione”, Haydn con “Filemone e Bauci” (con cui ha vinto il premio Abbiati), Haendel con “Rinaldo”, “Giustino” e “Ariodante”, Rossini con “L’italiana in Algeri”, fino a risalire a Melani con “Il Girello” per poi arrivare a Monteverdi con “Il combattimento di Tancredi e Clorinda” e “Il ballo delle ingrate”.
Ed ora, ecco le marionette affrontare la “favola in musica” per eccellenza: L’Orfeo, l’opera che con il “recitar cantando” ha consacrato con il canto del protagonista la purezza della musica ed il calore della poesia.
Ma perché con le marionette? Perché esse nel loro comporsi e scomporsi visivamente rappresentano metafore pronte a suggerire le emozioni dell’essere umano senza sostituirsi ad esso; perché il mondo delle marionette porta sulla scena suggestioni cromatiche di ambienti e di spazi illusori capaci di evocare, in chi guarda, le infinite possibilità fantastiche; perché la loro gestualità scandisce tempi e ritmi così lontani dalla realtà e intesi a completarsi in un gioco di reminiscenza, anamnesi e magia. Ed ancora perché le origini del Teatro delle Marionette e in particolar modo quello della Carlo Colla & Figli, sono riconducibili alla grande tradizione del Teatro barocco, nel quale l’illusione prospettica, le macchinerie, gli effetti scenotecnici e il gusto dello stupore e della “maraviglia”, risultano essere ancor oggi i primari elementi sui quali si fondano i nuovi allestimenti.
Così in una sorta di carosello visivo ed emozionale, parecchie decine di personaggi di legno si muoveranno fra allegoria e realtà, muovendosi su sfondi dipinti che riproducono la serenità di ambienti bucolici ma anche l’orrorifico della profondità dell’Ade prima di giungere ad assaporare la soavità della sfera olimpica accompagnati dalle melodie Monteverdiane che fra “toccate” e “moresche”, sublimano quei momenti di sospensione spazio-temporale che sono tipici del mondo appeso ai fili.
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Locandina
musica
Claudio Monteverdi
libretto
Alessandro Striggio
scene, sculture e luci
Franco Citterio
costumi
Cecilia Di Marco e Maria Grazia Citterio
i marionettisti
Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich,
Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco, Michela Mantegazza,
Tiziano Marcolegio, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette
regia
Franco Citterio e Giovanni Schiavolin
direzione tecnica
Tiziano Marcolegio
produzione 2023
Associazione Grupporiani
Comune di Milano – Teatro Convenzionato